Folder novità 5 bis | settembre 2009 |
Ljiljana Habjanovic-Djurovic Attraverso racconti familiari trasmessi nel tempo, rivivono storie di donne straordinariamente sensibili e appassionate, ma costrette dai canoni di una tradizione atavica, che fa dell’onore un valore assoluto e alienante, all’imperativo categorico dell’essere moglie e madre, pena il perdere per sempre se stesse. Sullo sfondo, circa cento anni di vicende montenegrine, dai fasti della corte dei principi Petrovič, dalla dominazione austriaca nel territorio di Cattaro, fino alla Jugoslavia di Tito. Ljiljana Habjanovič Djurovič è nata nel 1953 a Kruševac in Serbia. Laureata in scienze economiche, ha lavorato in un’agenzia turistica a Belgrado e come giornalista del mensile “Duga”. Dal 1995 si dedica esclusivamente alla scrittura.
Raffaello Mastrolonardo In una Bari mai raccontata come in queste pagine, una storia d’amore clandestina coinvolge un affermato medico e l’affascinante Léontine, per tutti Lea. Raffaello Mastrolonardo ha 47 anni, tutti trascorsi a Bari. Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di poesie Emozioni. Lettera a Léontine è il suo primo romanzo. Nuove Lune 21
ISBN 978-88-497-0630-7 Prezzo: euro 17,00 Pagine: 272 Categoria: letteratura italiana
Il testo raccoglie gli interventi che studiosi, ricercatori e docenti universitari italiani e stranieri hanno tenuto nell’ambito delle intense giornate di studio “Corpi Danzanti. Culture, tradizioni, identità", svoltesi a Martignano (Lecce) dal 14 al 16 settembre 2007 per rendere omaggio alla memoria di Giorgio Di Lecce, studioso, musicista, attore e danzatore, ambasciatore della cultura popolare salentina nel mondo. L’ampiezza della visione, l’approccio interdisciplinare, l’attenzione alla funzione storica, socio-culturale e artistico-educativa della musica e della danza già tipiche dell’operato di Di Lecce ben risaltano nei vari interventi, si tratti di danze tradizionali di ambito europeo ed extraeuropeo, oppure colte, teatrali e di sala. I vari saggi spaziano dalle problematiche legate alla conservazione e alla riproduzione della memoria, alle politiche del territorio e delle identità, al fenomeno del tarantismo e delle danze di estasi e possessione dell’area del Mediterraneo, al repertorio musicale, coreutico e gestuale tradizionale salentino e di altre aree geografiche e culturali italiane e non. Sono altresì indagati i meccanismi della trasmissione scritta e orale della danza, l’antropologia della performance e la costruzione del corpo danzante, gli esotismi, le contaminazioni tra colto e popolare, i meticciati e i prestiti provenienti da differenti culture e tradizioni. Il risultato è una vivace e variegata riflessione sulle molte problematiche inerenti la storia, l’etnografia, l’antropologia della danza. Melissi 18/19 Le identità albanesi è il resoconto di un viaggio che un gruppo di studiosi italiani – sociologi, antropologi, politologi – ha condotto in Albania e in Kossovo nelle settimane che hanno preceduto la proclamazione unilaterale di indipendenza di questo paese. È anche una fedele restituzione degli incontri che hanno avuto luogo nelle due capitali con alcune delle più significative figure di intellettuali e della discussione sui temi che riguardano il destino delle due nazioni e l’interpretazione del loro passato. Il percorso è molto articolato, l’indagine sul campo si orienta in molte direzioni: pratiche consuetudinarie, musica, diritto, teatro, religiosità popolare, e offre un mondo vario, ricco di forme, che gioca e si pone in contrapposizione, con la necessità della politica di elaborare un’immagine istituzionale, una lettura in chiave nazionale dell’esistente, che abbia significato e valore al cospetto dell’Europa e del mondo. Le riviste 46
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