Mani di madre

 
Mani di madre
Autore: Nellie Campobello
Collana: Nadir 44
Categoria: Letteratura messicana
Pagine: 80
ISBN:978-88-497-1029-8
Data di pubblicazione: novembre 2015
€ 12,00


Mani di madre – tradotto per la prima volta in italiano – si compone di un insieme di 17 frammenti delicati e nostalgici che trovano la loro unità nella figura della madre, raccontata attraverso i ricordi d’infanzia di una donna adulta. Dolce e forte, piena d’amore e capace di grandi sacrifici, quella che fa capolino in queste pagine è una madre idealizzata, quasi una dea che s’identifica con la natura, con la terra rossa del Nord del Messico, con i fiori di mais baciati dal sole, con l’alba, ma anche con il sangue e la distruzione della rivoluzione. Nella leggerezza della prosa poetica, le parole danzano tra la pagine e disegnano la trama di un abbraccio d’amore che accoglie e protegge. Sullo sfondo, i personaggi e gli eventi cruenti della rivoluzione messicana degli anni Venti del Novecento.

 

Nellie Campobello, il cui vero nome era Francisca Luna Moya, nacque a San Miguel de las Bocas, oggi Villa Ocampo, il 7 novembre 1900. Tra il 1918 e il ’19 visse a Chihuahua, dove lavorò alla biglietteria di un teatro. Nel 1923 si trasferì a Città del Messico dove s’iscrisse alla scuola di danza classica di Lettie Carroll. Dal 1937 al 1984 Nellie fu direttrice della “Escuela Nacional de Danza”. Negli anni ’30 creò vari balletti di tema rivoluzionario, come “30-30”, “Barricada”, “Clarín”, “Tierra”, ma s’identificava pienamente con la scrittura e, sebbene non studiò mai letteratura né ricevette formazione accademica alcuna, fu amica di importanti figure della letteratura messicana e si sentì, in parte almeno, scrittrice.

Il suo primo libro, Yo!, fu pubblicato nel 1929. In seguito Nellie scriverà tre testi vincolati alla rivoluzione messicana: Cartucho (1931), Las manos de mamá (1937) e Apuntes sobre la vida militar de Francisco Villa (1940). Nel 1960 si pubblicò la sua opera completa col titolo Mis libros.

A partire dagli anni ’50, la Campobello si allontanò sempre più dalla danza ufficiale e dalla letteratura per dedicarsi esclusivamente alla direzione della scuola e all’insegnamento. Morì in circostanze misteriose il 9 giugno 1986.

 

 






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