Cronaca di una vita in silenzio |
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Autore: Artur Spanjolli Collana: Passage 74 Categoria: Letteratura migrante/ Albania Pagine: 264 ISBN 978-88-6280-131-7 € 16,00 |
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La morte di un uomo buono e i segni che lascia negli animi di quelli che restano, soprattutto quando i legami tra le persone hanno la solidità patriarcale della famiglia Cialliku. Come fissati nel tempo, i protagonisti di questo romanzo si trovano tutti muti, contriti nella casa di Meta, detto Lala, e di sua moglie Ija: sono questi nonni il fulcro che tiene unita una famiglia che ha attraversato la storia balcanica degli ultimi cento anni e ne ha vissuto sulla pelle le convulsioni politiche. La casa di Meta e Ija è stata il teatro di tante vicende umane e politiche raccontate da più narratori: le nove persone riunite nel cordoglio sono le voci che animano il romanzo prendendo silenziosamente la parola, ciascuno svelando il proprio monologo interiore. Storia familiare, cronaca politica, confessione intima, breviario di un popolo sotto il tallone, tutto fa di questo romanzo una specie di Cent’anni di solitudine balcanico, in cui Spanjolli oppone al fiammeggiante barocco di García Márquez una scrittura “popolare” di registro basso, senza per questo rinunciare all’epico e al fantastico.
Artur Spanjolli è nato a Durazzo nel 1970. Dal 1992 vive in Italia, dove si è laureato in lettere. Per Besa l’autore ha pubblicato La sposa rapita (2012), I nipoti di Scanderbeg (2012), La Teqja (2013) e Eduart (2014).
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