Il titolo del romanzo contiene nell'aggettivo "futili" una lieve nota ironica e il sottotitolo designa il ruolo importante che vi ha il telefono. Un maturo docente universitario viene a trovarsi in un intrico di rapporti cultural-sentimentali o inquietamente amorosi. Ne nasce la rappresentazione, spesso puntualmente diaristica o cronachistica, di un piccolo ambiente provinciale con i malumori, le contraddizioni, le debolezze dei suoi personaggi, in prevalenza femminili, non senza quelli maschili, tra cui un fotografo alcolista e mattoide.
GIOVANNI BERNARDINI, pescarese di nascita, vive e opera nel Salento dal dopoguerra. Già professore d'italiano e latino nel liceo classico "G. Palmieri" di Lecce, ha coniugato sempre l'impegno didattico con quello civile e della scrittura. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di saggistica, narrativa e poesia, tra cui Passaggi di stagioni lontane (2011) e Il tempo della memoria (2012). Ha vinto diversi premi letterari, fra i quali il "Salento" giornalistico. Nei primi anni '90 è stato Sindaco di Monteroni di Lecce, dove tuttora vive.
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