Con un sorriso in bocca inalterabile
è preparato a vivere il possibile.
Nel tempo che gli è dato di durare
adopera per cose le più varie.
Egli non è impaziente del destino.
Vede in se stesso la rondine bruna
che sa quand’è il momento di partire.
Né invidia gli dèi che non hanno
che un’inoperosa eternità.
Gli basta avere il suo giorno di vetro
e il tintinno dell’ora – in una teca.
Beato è chi si può addormentare
acquietato nel petto – egli pensa.
Di là la strada che divalla ai sogni.
Renato Greco vive a Modugno, alle porte di Bari. Originario di Ariano Irpino, è vissuto per vent’anni a Milano e per pochi altri a Napoli e a Firenze. Laureato in legge, oggi pensionato da tempo, è poeta e conferenziere sui massimi poeti nazionali e internazionali del Novecento. Invano si cercherà di lui notizia nei repertori della più recente storia letteraria italiana pur avendo egli operato nel campo della poesia per tutta la seconda metà del Novecento. Ciò nonostante, egli ha deciso di occuparsi di quest’arte fino a quando ne avrà le energie e le risorse. Il suo linguaggio poetico è chiaro, senza tecnicismi ermetici e solipsistici. È trasposizione sensibile di ogni singola emozione vissuta da un uomo. Approdato nella maturità, nel 1989, al suo primo libro, da allora Greco ne ha editati molti. Di essi, tre sono stati premi editoriali e uno è stato pubblicato a Belgrado nel 1998, con traduzione di Dragan Mraovic. Le sue raccolte comprendono ben oltre 2000 poesie.
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