Vie di fuga

 
Vie di fuga
Autore: Daniele Comberiati
Collana: Nadir 26
Categoria: Letteratura Italiana
Pagine: 140
ISBN 978-88-497-0977-3
Data di pubblicazione: marzo 2015
€ 14,00


Matteo Bertola, impiegato precario e in nero presso una grande ditta americana di pompe funebri con sede a Roma, scrive epitaffi e necrologi. Tramite un conoscente gli viene affidato un lavoro indipendente: nella Sila calabrese, due anziani, morti nello stesso giorno, hanno scelto di farsi seppellire insieme, memori di un antico patto e di una vecchia amicizia.

Matteo viene catapultato in un meridione montano che gli appare deforme e ostile: a Petilia Policastro, il piccolo paese calabrese nel quale è ospite dalla famiglia di uno dei defunti, il mondo è delimitato dai “rustici”, gli scheletri delle case mai costruite con le rimesse degli emigranti, mentre la popolazione si mostra chiusa e incomprensibile.

Sarà tramite l’interessamento di un barista, Mimì, che Matteo riuscirà a ricostruire i profili dei due morti: il più giovane, Francesco Calmierati, agitatore politico ai tempi della lotta per la terra e in seguito asservito al padronato locale, sembra attirare su di sé le maggiori attenzioni; del secondo, Andrea, verrà a sapere molto poco: l’emigrazione in Belgio e in Svizzera, e l’inquietante presenza nelle grandi tragedie degli emigranti italiani come Marcinelle e Mattmark. Del rapporto che lega i due uomini, però, sembra che nessuno conosca nulla. E la scrittura dell’epitaffio, così come il disegno del paese che la sera Matteo traccia su un foglio per rilassarsi, sembra non poter finire mai...

Grazie a un vecchio ebreo scampato all’eccidio di Salonicco che con il tempo è diventato la memoria storica del paese, Matteo comprende la complessità etnica e religiosa di Petilia, lo iato prodotto dal boom economico e le storie intrecciate dei migranti. Sarà attraverso le sue parole che, da spettatore esterno, proverà a scrivere quello che è accaduto: una storia minuscola che abbraccia emigrazione storica, boom, la rivolta di Reggio nel 1970 fino a un presente in cui tutti, solo apparentemente, hanno scelto di dimenticare.

Daniele Comberiati è professore associato di italianistica presso l’Université Paul-Valéry di Montpellier. Ha pubblicato la raccolta di interviste La quarta sponda. Scrittrici in viaggio dall’Africa coloniale all’Italia di oggi (Roma 2010), i saggi Scrivere nella lingua dell’altro. La letteratura degli immigrati in Italia (1989-2007) (Bruxelles 2010) e Tra prosa e poesia. Modernità di Sandro Penna (Roma 2010), autore per il quale ha curato la traduzione in francese di Peccato di gola (De la gourmandise, Paris 2009). Nel 2012 ha pubblicato Di eredi non vedo traccia. Storie di tani, mericani e tripolini, raccolta di racconti che affrontano momenti legati all’emigrazione italiana. Nel 2013 ha pubblicato il saggio “Affrica”. Il mito coloniale italiano attraverso i libri di viaggio di esploratori missionari dall’unità alla sconfitta di Adua (1861-1896) e la curatela, insieme a Emma Bond, della miscellanea Il confine liquido. Scambi letterari e interculturali fra Italia e Albania. Di settembre 2014 è il libro La caduta dei gravi. Roma, gli anni Novanta, la fuga

 

VINCITORE DEL PREMIO LETTERARIO DE BLASIO "NERO SU BIANCO" 2016 COME MIGLIORE OPERA SCRITTA DA UN ITALIANO ALL'ESTERO

MENZIONE D'ONORE AL PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI CATTOLICA 2016

VINCITORE DEL PREMIO LETTERATURA 2016 DELL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI NAPOLI, SEZIONE ROMANZO EDITO

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Recensioni

Gennaio 2016, Rivista «Notos»: http://www.revue-notos.net/?p=852

 






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