Il cielo di Bagdad |
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Autore: Tomás de Mattos Collana: Passage 63 Categoria: letteratura sudamericana Pagine: 124 ISBN 978-88-628-0118-8 € 13,00 |
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Franklin Bermúdez è stato cacciato di casa dalla moglie e si dà da fare per arrotondare il suo magro stipendio da insegnante. Importa fuochi d’artificio di contrabbando dal Brasile e lavora come custode in una casa di appuntamenti. Ma nessuna di queste due strade può essere perseguita a lungo. I fuochi d’artificio vengono sequestrati al confine e Bermúdez arrestato per attentato, mentre la maitresse della casa chiusa lo mette in guardia rispetto alla scena criminosa che fa da sottofondo al posto. Franklin, costretto a rifugiarsi nella rimessa della casa della sorella, in compagnia solo del suo fido cane Saddam, riflette sulla sua condizione, che è forse quella di tutta l’umanità: le regole a cui sottostà il mondo non sono quelle a cui siamo stati educati. Tutta la riflessione di Franklin parte dall’inquietante constatazione che il cielo di Tacuarembó nel giorno di Capodanno somiglia terribilmente a quello di Bagdad sotto i bombardamenti: fuochi d’artificio da una parte, bombe mortali dall’altra. Tomás de Mattos, nato a Montevideo nel 1947, vive a Tacuarembó, una piccola città uruguaiana a ridosso del confine con il Brasile, dove lavora come avvocato. Dopo aver pubblicato tre raccolte di racconti (Libros y perros, 1975; Trampas de barro, 1983; La gran sequía, 1984), si è cimentato con il romanzo in ¡Bernabé, Bernabé!, del 1988 e La fragata de las máscaras del 1996, entrambi salutati da notevole successo di critica e di pubblico. Nel 2001 è uscito il libro Ni Dios permita – Cielo de Bagdad, composto da due narrazioni di media lunghezza. Nel 2002 ha pubblicato il corposo romanzo El Dios de la Misericordia, che ha suscitato grandi consensi in Uruguay. |
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